Un classico delle torte, semplice e subito pronta, il gusto e' da leccarsi i baffi.
Ben trovati nel blog di Non solo meccanica.Qui troverete non solo meccanica, ma anche passione e senso di collaborazione.
sabato 11 agosto 2012
mercoledì 25 luglio 2012
LA PAELLA
Ricetta per 8 persone
Ingredienti
• 400 gr. di riso
Arborio superfino
• 8 gamberoni
• ½ Kg. di calamari
• 1 Kg. di vongole
• 1 kg. di cozze
• 300 gr. di gamberetti sgusciati
• 100 gr. polpa di granchio reale
• 100 gr. di
salsiccia secca
• 1 petto di pollo
• 2 peperoni dolci (uno rosso e uno giallo)
• 300 gr. di piselli
• 100 gr. di prosciutto cotto a cubetti
• 200 gr. di pomodorini ciliegino o datterino
• 5 spicchi di aglio
• 1 porro
• 1 cipolla
• 1 limone
• 1 mazzetto di prezzemolo
• qualche bicchiere di vino bianco secco
• sale
• peperoncino
• olio extra vergine di oliva
• Brodo di pesce(circa 1 l. preparato con acqua, una carota,
una cipolla, una costa di sedano, una foglia di alloro, un pomodoro,
peperoncino, le teste dei gamberoni )
•2 bustine di
zafferano
• il sughetto ottenuto dalla cottura separata di tutti gli
ingredienti
Preparazione
Arrostire i peperoni nella paellera
tagliati a striscioline e dopo averli
fatti raffreddare conservarne 4 rosse e 4 gialle x la decorazione finale,
mentre le restanti vanno tagliate in piccoli pezzi ed incorporate alla
fine nella paella.
Dopo aver fatto spurgare le vongole
in acqua salata per almeno mezz'ora, versarle in una pentola e farle aprire con
un po’ d’olio, aglio, peperoncino, prezzemolo e 1/2 bicchiere di vino bianco.
Quindi sgusciarle eliminando una
sola valva e lasciandone 16 intere x la decorazione.
Filtrare il brodetto ottenuto e
conservarlo.
Stesso procedimento per le cozze.
Nella stessa pentola in un
soffritto di olio e cipolla, rosolarvi il petto di pollo ridotto in piccoli
pezzi.
Quando è ad un buon punto di
cottura, aggiungere la salsiccia e il prosciutto e cuocere ancora per 5 minuti.
Scolare questa carne e conservare il sughetto.
Nella stessa padella, cuocere i
calamari puliti e tagliati a striscioline per 5 minuti.
Bagnare con un bicchiere di vino,
aggiungere i gamberetti la polpa di
granchio reale e i piselli, e cuocere ancora per qualche minuto.
Conservare questi ingredienti insiemi agli altri già
cotti e sempre nella stessa padella cucinare i gamberoni con un po’ d'olio, uno
spicchio d'aglio, il prezzemolo ed un bicchiere di vino.
E' ora il momento di cuocere il riso!
Occhio alla padella che si
utilizza: se non si tratta della vera paellera, si deve utilizzare una pentola
di ferro. Preparare il soffritto con uno
spicchio d'aglio e il porro, poi mettere
il riso, e farlo tostare.
Quindi aggiungere i pomodorini, e
dopo qualche minuto, alcune mestolate di brodo, alternativamente di pesce e di
sughetto, e a poco a poco anche gli ingredienti cotti a parte singolarmente.
Aggiungere il sale necessario e finire di cuocere
tenendo accuratamente mescolata il riso che deve risultare molto asciutto (ma
non scotto!).
Ultimo "tocco" finale
prima della decorazione: spremere dentro anche il succo di mezzo limone,
spolverare con prezzemolo tritato finemente, e
decorare con le falde di
peperone, e i gamberoni (disposti alternativamente a raggiera, al centro della
quale mettere il mezzo limone rimasto),
poi le cozze e le vongole col guscio.
Infine spegnere e servire
subito, perché la PAELLA, va
servita caldissima e nella stessa padella nella quale si è appena cucinata e
guarnita.
Buon appetito!
venerdì 20 luglio 2012
Che scimmia!
Monkey thief steals camera and shoots self portraits - camera (not photographer, lol) is from David Slater. Back story: http://matadornetwork.com/bnt/monkey-thief-steals-camera-and-shoots-self-portraits/
Foto stupenda
Amazing butterly (Image via e3000 http://matadornetwork.com/change/photo-essay-the-booming-business-of-wildlife-trafficking/)
domenica 15 luglio 2012
mercoledì 11 luglio 2012
COSTRUIRE CHE PASSIONE
Ma non vorrei anticipare troppo su questo dettaglio, anche perché bisogna prepararsi procedendo per piccoli passi.
Del resto come ci ha insegnato Galileo Galilei, solo attraverso il metodo scientifico è possibile raccogliere informazioni oggettive e affidabili per poi condividerle.
Certo con la sperimentazione che ho intrapreso, non ho intenzione di cambiare nessun dato scientifico assodato, bensì applicare alcuni concetti che non tutti conoscono chiaramente. Inoltre penso che molti tra noi, non hanno mai potuto partecipare a corsi di chimica per accedere a determinate conoscenze, che invece dovrebbero appartenerci, perché questo è l'intento della scienza. Divulgare la conoscenza appresa e ripetibile ovunque per tutti.
Ora però senza dilungarmi troppo allegherò alcune delle fotografie realizzate, durante le varie fasi costruttive.
Quella a lato è la primissima cella denominata di Joe, dal nome dell' inventore che ne verificò il funzionamento. Volete sapere se ha funzionato? La risposta è si, la prinma e bellissima soddisfazione che mi ha fatto capire quanta energia sia contenuta nell'acqua. Sì l'acqua, quella freschissima che usiamo la mattina, per lavarci la faccia e i denti.

bruciando l'ossidrogeno otteniamo come risultato, acqua H2O, cioè roba pulita niente polveri sottili.
Insomma guardate il filmato accanto e scusatemi se non sono stato abbastanza fermo cercherò di fare meglio in futuro, questa è stata la prima applicazione della mia cella elettrolitica.Mi raccomando non scherzate mai con il fuoco e se volete provare a vostra volta quello che ho fatto io, ricordatevi di lavorare con un gorgogliatore ad acqua, che spenga il ritorno di fiamma.Pronti partenza via, ho inserito tutto negli angusti spazi del motore a gasolio della mia Citroen C3 e ho iniziato a macinare chilometri e chilometri su e giù per la valle.Forse sono stato un po' incosciente, devo ammetterlo, perché ho rischiato di danneggiare il mio mezzo di trasporto, ma in fondo mi sono sentito così sicuro da mettere mano all'alimentazione elettrica sottochiave per fare accendere e spegnere parallelamente la cella con il motore.Ho inserito un relè di comando da 40A e ho intercettato nella centralina elettronica un fusibile che funzionasse con l'accensione.Ho applicato alla batteria un fusibile di protezione da 30A e cavi opportunamente sovradimensionati per evitare problemi di surriscaldamento, visto gli ampere in gioco.Intanto passavano i giorni e le prime settimane, non mi preoccupavo ancora di monitorare i consumi, volevo stabilizzare il funzionamento dell'apparato elettrico e così ho fatto, ma poi ho iniziato a documentare la percorrenza ( logicamente a parità di tragitto e pari condizioni ) e i relativi consumi.Così sono arrivati anche i risultati, sicuramente non entusiasmanti ma confortanti, perché con tanta applicazione sono riuscito ad ottenere un risparmio del 5%.


In questo modo avevo la possibilità di accendere e spegnere la cella anche durante la marcia.inoltre la spia mi segnalava l' alimentazione e il conseguente passaggio di corrente all'interno della cella.Mi sono accorto subito che la nuova cella essendo moto potente, assorbiva altrettanta corrente dalla batteria fino a renderla purtroppo inutilizzabile per il mio scopo.In questa fase comunque il lavoro svolto, non è stato inutile, perché ho potuto vedere il fenomeno della corrosione elettrolitica che è in grado di aggredire in tempi molto rapidi anche un metallo nobile come l'acciaio inossidabile.Mi sarebbe piaciuto analizzare il comportamento di alcune piastre di Titanio, ma per questioni di reperibilità e soldi non sono riuscito.
Ma non mi sono fermato, siccome mi piace raggiungere gli obbiettivi, sono andato avanti e ho costruito una terza cella, che poi è quella che sto usando attualmente in macchina, di tipo DRY CELL o cella a secco.
Con questa sono riuscito ad abbassare l'assorbimento, siamo intorno ai 15A, inoltre lo smontaggio per manutenzione e pulizia, risulta molto semplificato.Per quanto riguarda il risparmio posso confermare un 7%, ma di questo vorrei parlare più approfonditamente nel prossimo post.
Spero di aver suscitato l'interesse di qualcuno e aspetto molti commenti anche per un sano confronto, ciao.
mercoledì 25 aprile 2012
BONSAI, Arte della coltivazione.



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