
Dal discorso di Silo fatto a PUNTA DE VACAS, MENDOZA, ARGENTINA 4 MAGGIO 1969:
"Soffri quando il dolore morde il tuo corpo. Soffri quando la fame si impadronisce del tuo corpo. Ma non soffri solo per il dolore immediato o per la fame che il tuo corpo sente; soffri anche per le conseguenze delle malattie che colpiscono il tuo corpo".
Non so se è facile farsi capire, ma vorrei provare a farlo a modo mio: in versi, perchè non ho mai provato prima, e siccome non voglio aver rimpianti questa mi pare l'occasione giusta.
SOFFERENTE
Ammalarsi e soffrire
aspettare che il tempo passi
senza poter reagire.Come nell 'oscuro entrassi
la calma voglio e mi circonda,
ma l'animo mio e come se pestassi.
Non so dove stare la ferita è profonda
ora non sento pìù, sono stordito
accarezza la guancia, una lacrima immonda.
Dormo, ma non sono sfuggito
non c'è alcun ragionamento,
solo il cuore mi batte impazzito.
Ora che è così cruento,
mi danno forza di soppravvento.
Le tempie sono bagnate
è l'effetto dell' unguento,
le parti doloranti ora sento dominate.
Sono presente, mi muovo a stento.
E' lo specchio che mi guarda
e mi spiega il perchè del malcontento.
La speranza ora tarda,
ma una preghira è luce
per questa guarigione bugiarda.
E la malattia a cosa induce,
in tutti coloro che soffrono.
Non nella ragione, ma nell' anima riluce.

Sono grato a tutte quelle persone, che in questo periodo di malattia, mi sono state vicine, i miei parenti tutti, ma non dimentico Gianluca, Sandro, Luca M., Andrea, Luca P., Emilio, Dario, Amelio, Roberta, Jonathan, Fabrizio.
Sono vicino a tutti coloro che soffrono fisicamente e mentalmente, cercate sempre la luce che è già in voi.