martedì 14 settembre 2010

L'albero della vita

Qualche volta nella vita succedono cose strane, per cui non riusciamo a darci delle spiegazioni ragionevoli e secondo una determinata logica. Quello che è certo comunque è che accadono, ci toccano e fanno scaturire in noi sentimenti emozioni e ricordi che forse pensavamo scomparsi.
Oggi a questo proposito, volevo raccontarvi un fatto che mi ha toccato in modo particolare e che ha risvegliato in me un ricordo ormai sopito se non dimenticato di quando ero ancora bambino.
Era il tempo delle scuole medie e avevo dodici anni, oggi ne ho trentasette per cui sono passati ben venticinque anni. L'istituto scolastico che frequentavo in quell'anno, aveva organizzato una gita che raggruppava al completo tutte le scuole di  Lumezzane e l' obbiettivo degli alunni così riuniti, sarebbe stato quello di piantare dei piccoli arbusti, per rimboschire un' area montana denominata "Pias de Gri". Mi ricordo che quel giorno c'erano veramente tantissimi bambini, ognuno di noi indossava cappellini e magliette colorate  per distinguerci tra i vari complessi scolastici, c'era il rosso e il giallo il verde e non mancava l' azzurro, dall'alto sembrava davvero l' arcobaleno, provate solo ad immaginare uno spettacolo del genere, la vitalità e l'allegria di tutti in mezzo alla natura. Mi ricordo che ero emozionatissimo vicino ad altri bambini che non conoscevo neanche per sentito dire, ma come me erano lì per compiere un gesto bellissimo :
dare vita ad un albero.Per questo ho chiamato così questo post. Il ricordo di quel giorno, si spegne così con l'immagine delle mie mani che appendono ad un rametto della mia piantina, un' etichetta verde con inciso il mio nome.Adesso nemmeno sforzandomi, riesco a ricordare altri dettagli, come se la mente abbia voluto celarmi qualcosa di veramente prezioso.
Chissà in realtà cosa è rimasto di quel bambino, dei suoi compagni, dei suoi professori delle sue speranze?
E' passato davvero tanto tempo, ma per assurdo proprio oggi un collega di lavoro, a cui tra l' altro vorrei dedicare questo post, mi chiede: < Ti ricordi a Pias de Gri ? >
Mi capita raramente di emozionarmi in pubblico, ma qualche volta succede anche questo e perché non farlo se basta così poco per riscoprire una parte di te che pensavi aver smarrito?

Mi piacerebbe sapere se anche a voi è capitato qualcosa del genere, e magari scoprire che al nostro interno c'è ancora un bambino che aspetta di uscire.

5 commenti:

  1. Mi ricordo e condivido le sensazioni.

    Nei due anni successivi a quell'evento ci tornai spesso per dare acqua alla mia piantina e vedere se cresceva bene.
    Una volta mi toccò, insieme ad altri, di tenere a bada il fuoco appiccato dai soliti idioti.
    Poi sono tornato molti anni dopo...
    ...l'idea era buona, ma il posto infelice per quel progetto. Se non sbaglio è cresciuto poco o niente.

    Comunque, se ti capita di tornarci, fai le foto e pubblicale!
    Ciao

    RispondiElimina
  2. Eccomi!!!
    Preso al volo il tuo invito contraccambio con cuore.
    Sono tanti gli angolini della memoria in cui abbiamo dimenticato o riposto qualcosa, ma basta un piccolo particolare o un odore ed ecco che rispuntano, sono strani i ricordi, basta evocarne uno e gli altri si affollano e si spingono come i bambini quando escono da scuola.
    E' come quando decidi di mettere in ordine un cassetto: devi, assolutamente devi, riordinare anche gli altri perché in ognuno c'è qualcosa che va spostata e te ne fa venire in mente un'altra.
    E' stato un piacere, buona serata e...grazie.
    Baci
    Giulia

    RispondiElimina
  3. Passando da Giulia, sono arrivato a te.
    Sui ricordi io ci campo, nel senso che se non me li coltivassi, se non me li coccolassi, mi sentirei uno zombi.
    Quelli dell'adolescenza e della gioventù (lontanissime entrambe) in particolare: sono l'unico tesoro proprio e solo mio che posseggo.
    Nelle domande sui tuoi compagni, sui tuoi professori, sulle tue speranze hai dimenticato di chiederti che fine ha fatto quell'alberello.
    Sarebbe bello che fosse sopravvissuto allo scempio che stupidamente si fa della natura.
    Un animale, cane gatto o altri, hanno tempi fisiologici che impediscono una crescita parallela agli umani, ma le piante ce la possono fare... se i soliti umani non le estirpano, non le bruciano, non le soffocano col cemento...

    (Visto che il mio commento è breve,lo completo con una richiesta: nei commenti si vedono bene gli avatar, ma non si legge il titolare; si può rimediare? Non chiedere a me come si fa, perché sul web sono una talpa. Cieca).

    RispondiElimina
  4. OK, ma con tutta la buona volontà e il sentimento, posto un commento e poi non esce, ch'aggià fa? Che tu lo aspetti, il commento, e se arriva lo elimini, a che serve l'invito a commentare?

    RispondiElimina
  5. Ciao gattonero do il benvenuto anche a te.
    Mi fa piacere ricevere commenti veritieri come il tuo ecco perchè la pubblicazione è arrivata un po in ritardo.Leggo sempre attentamente i commenti che vengono postati sul blog, e rispondo quasi a tutti.
    Per quanto riguarda la tua richiesta, probabilmente il problema è causato dalle impostazioni colore testo sfondo del mio Blog cercherò di rimediare, vedo che sei molto attento ai particolari.
    Volevo inoltre dirti che non mi sono dimenticato dell' alberello, e visto che ho suscitato l' interesse anche di altre persone che erano presenti, mi riprometto che cercherò di pubblicare qualche foto del posto così come lo conosco oggi.

    Spero di sentirti presto, ciao.

    RispondiElimina

Aspetto sempre un commento.